La città visibile

Serrenti, la città visibile

Una campagna elettorale è momento di confronto, di idee, qualche volta anche di scontro, ma è momento soprattutto di visioni. La visione è la proiezione in uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi; visione è l’insieme degli obiettivi di lungo periodo per la propria comunità.

Per le elezioni comunali del maggio 2005 insieme alla lista “Serrenti Democratica” realizzammo, in aggiunta al programma tradizionale, un libretto intitolato “la città visibile” in cui raccontammo la nostra visione della comunità serrentese. Un libretto certamente impertinente (nell’immediato) quanto utile (a distanza di anni).

Riporto qui sotto il primo paragrafo ma, per chi fosse ancora curioso, è possibile leggere tutto il libretto.

Racconta Italo Calvino che l’imperatore della Cina, seduto davanti alla scacchiera con il suo amico Marco Polo, gli chiedesse di parlare delle tante città che il viaggiatore aveva attraversato. E che Marco a lungo narrasse di città meravigliose, fatte di ragnatela e di tubi, di cristallo e di legno e, alla fine del racconto, l’imperatore chiede a Marco “Perché, di tante città di cui mi parli, non mi racconti mai della tua città, di Venezia” e Marco gli risponde “Ma è sempre di Venezia che ti ho parlato, perché la mia città è in fondo al mio cuore e ad essa ritorno in ogni luogo che vedo, in ogni cosa che faccio”.